Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/157

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136 LIBRO 6*1 nomina. Le quali diversità io fo qui rilevare, non perchè abbia intenzione di proseguire ad annoiare i lettori con questi confronti, ma solo perchè si veda quanto sian tra lor discordanti i codici, e quanto sia perciò ragionevole il credere che molti errori, de’ quali il Polo viene incolpato, debbansi anzi attribuire a’ copisti , i quali nel trascrivere, o nel tradurre quest’opera hanno creduto che fosse loro permesso il farvi tutti que’ cambiamenti che lor sembrassero opportuni. Grandi presenti offrirono essi a Barka, da cui pure furono con regal munificenza premiati. Ma quando, dopo essersi ivi arrestati un anno, pensavano di far ritorno a Venezia, un’improvvisa guerra che si accese tra lui e un altro re tartaro detto Allau , e che finì colla sconfitta di Barka , gli costrinse a gittarsi per vie non battute. Perciò venuti per lungo giro a Ouchacha, o, come leggono più altre versioni, Gathaca , e quindi passato il fiume Tigri, e corso per diciassette giorni un solitario deserto, giunsero a Bocara nella Persia , ove per 3 anni fecer dimora. V. Frattanto un messo spedito da Allau a Kublay gran Signore, o, come dicesi, gran Kan de’ Tartari, passò per Bocara; e avendovi conosciuti i due Veneziani che già aveano appresa la lingua tartara, invitolli a venir seco alla corte di Kublay. Essi nol rifiutarono, e presi a lor seguito alcuni che seco condotti avean da Venezia, si posero in viaggio col messo, e dopo un anno giunsero alla corte di Kublay. Accolti onorevolmente da questo potente monarca, furon da lui interrogati non sol