Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/213

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192 LIBRO Diss. Ven. 1750), hanno esaminato e trattato questo argomento, per modo che è inutile il disputarne di nuovo. Io dirò solo generalmente che non vi è genere alcuno di scienza che fosse allor conosciuta, che non sia stato da lui illustrato. Di ciò ch’egli fece a vantaggio della filosofia, parleremo altrove. Qui non trattiamo che degli studi sacri. I Comenti da lui fatti su’ libri delle Sentenze di Pier Lombardo , le opere scritte contro i Gentili e contro gli Ebrei, la Sposizione di molti libri della sacra Scrittura, gli Opuscoli in gran numero da lui composti su diversi sacri argomenti, ma sopra ogni cosa la sua Somma Teologica ci mostrano chiaramente ch’egli era forse il più dotto uomo che a’ suoi tempi vivesse. Quest’ultima opera sola basterebbe a renderne immortale il nome. Perciò non sono mancati alcuni che gliene hanno invidiata e contrastata la gloria, negando ch’egli ne fosse il vero autore. Ma i soprannominati scrittori hanno con tal evidenza risposto alle ragioni degli avversarii, che niun probabilmente vorrà più sostenere una sì mal fondata opinione. Anche il celebre P. Francesco Pagi ha prodotti forti argomenti a provare che la Somma Teologica è veramente opera di S. Tommaso, tratti dal testamento di S. Lodovico vescovo di Tolosa, da lui pubblicato dopo i Sermoni di S. Antonio da Padova. Or in questa e nelle altre sue opere S. Tommaso alla profondità delle ricerche e alla forza del raziocinio aggiunge un ordine, una connessione , una chiarezza e una precision singolare tutta sua propria; in modo che il testo