Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/222

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SECONDO 201 attribuiscono, sembrano esser la Somma di Teologia raccolta da’ detti dei SS. Padri da lui composta e di cui conservansi esemplari a penna in molte biblioteche, come pruova l’Oudin (De Script. eccl. t. 3, p. 31), il quale rammenta ancora alcuni codici di Sermoni e di Omelie dello stesso Prepositivo. Un altro libro da lui scritto, e intitolato Liber Officiorum de Divino Officio et diurno, si accenna dal P. Bernardo Pez (Diss. Isagog. in t. 1 Anecdot. p. 7). Di lui veggasi ancora il Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin, t 6, p. 10). Un altro che dicesi generalmente lombardo di nascita, e Desiderio di nome, si annovera dal du Boulay (l. cit. p. 678) tra quegli accademici dell’università di Parigi che in occasione delle contese di essa co’ Mendicanti scrissero contra questi; ed egli in fatti vien perciò nominato da S. Tommaso col titolo di eresiarca (Contra Impugnant. Relig. c. 6). Il Gesnero accenna l’opera da lui scritta su questo argomento (in Bibl.)) ma non sappiamo che ella sia uscita alla luce, o che in qualche biblioteca conservisi manoscritta. XXII. A maggior nome salirono alcuni di diversi Ordini religiosi, che in Parigi tennero scuola di teologia. Il primo dell’Ordine de’ Predicatori , che avesse ivi la laurea, fu Rolando cremonese. Era egli l’anno 1219 in Bologna professore di filosofia, come affermano i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 12Ò) sul1 autorità di Gherardo da Fracheto scrittore contemporaneo, o piuttosto di medicina, come prova il P. Sarti (De Prof. Bonon, t. 1, pars. 1, p. 447) su quella de’ migliori codici dello stesso Gherardo,