Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/223

Da Wikisource.

203 LIBRO quando mosso dalle prediche del b. Reginaldo compagno di S. Domenico, abbandonata la cattedra , entrò nell’Ordine dei Predicatori. L’anno 1228 passato a Parigi, ivi fu onorato del grado di baccelliere, e poscia ancor della laurea , e per più anni insegnò la teologia, nel quale studio ebbe fra gli altri a suo scolaro il celebre Ugo di S. Caro, che fu poi cardinale. La stessa scuola tenne egli in Tolosa dall’anno 1231 sino al 1233, ove è probabile ch’ei fosse inviato per combattere l’eresia degli AL bigesi, contro de’ quali in fatti ei rivolse il suo zelo non meno che il suo sapere. Per lo stesso motivo chiamato l’anno 1233 in Italia, venne a Piacenza, ove quanto ei sostenesse dal furor degli Eretici, si può vedere presso gli storici piacentini, e singolarmente presso l’eruditissimo proposto Poggiali (Stor. di Piac. t. 5, p. i"3). Pare ch’egli poscia passasse a Cremona, perciocchè i suddetti PP. Quetif ed Echard sulla fede di due antichi scrittori raccontano che mentre Federigo II l’anno 1238 assediava Brescia, alcuni Domenicani venuti dall’esercito imperiale a Cremona narrarono a Rolando che un cotal Teodoro filosofo, ch’era nel campo di Federigo, disputando con essi aveali confusi e ridotti a un vergognoso silenzio, e che Rolando mosso da zelo, benchè allor travagliato dalla podagra , salito tosto su un asino portossi al campo, e in una numerosa assemblea venuto a disputa con Teodoro, ne riportò un solenne trionfo. Egli finalmente morì in Bologna verso F anno 1 a5o, come mostrano i due soprallodati autori, i quali provano stesamente ciò ch’io