Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/224

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SECONDO 203 non ho che accennato; e rammentano ancora una Somma di Teologia e di Filosofia da lui composta, di cui però avvertono non sapersi se conservisi in alcun luogo. XXUI. Quando S. Tommaso abbandonò l’ultima volta la sua cattedra di Parigi per tornare in Italia l’anno 1271, ebbe a suo successore’ Romano da Roma dello stesso suo Ordine, e1 laureato nella stessa università. Era egli della nobilissima famiglia degli Orsini, e nipote del Cardinal Giovanni Gaetano degli Orsini, che fu poi papa col nome di Niccolò III. Ei resse quella cattedra fino all’anno 1274 in cui morì; e di lui son rimasti i comenti su quattro libri delle Sentenze (Script Ord. Praed. t. 2, p. 263). Pochi anni prima avea avuto il medesimo onore Annibaldo degli Annibaldi, domenicano egli pure , e romano di patria, che tenne scuola in Parigi dall’anno 1257 sino al 1260, e tornato poscia in patria fu da Urbano IV sollevato all’onor della porpora. Di lui veggansi i più volte nominati scrittori della Biblioteca dei Predicatori (ib. p. 261), i quali provano lungamente ch’egli è l’autore di quel Comento su’ libri delle Sentenze, che leggesi col titolo di Secondo Scritto fra l’Opere di S. Tommaso, il che è stato dimostrato ancor dall’Oudin (De Script eccl. t. 3, p. 470) Credesi ancora, benchè non si possa affermare con sicurezza, che ivi leggesse teologia il B. Ambrogio Sansedoni dello stesso Ordine , che in questo esercizio , così in Italia come in Allemagna, occupossi con somma lode per circa 30 anni (Quetif , ec. p. 4n 0- Egli però non ci ha lasciato alcun monumento del suo