Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/290

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SECONDO iCMJ che non possa esser facilmente il personaggio medesimo, benchè con nome alquanto diverso. Egli è vero che 1 Ughelli il dice di Sassonia, e Guido il dice da Brescia. Ma possiam noi accertarci che l’Ughelli non abbia qui, come in tanti altri luoghi, preso qualche abbaglio? E molto più che, come osservano i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 359), Bernardo di Guidone, che scrisse verso il 1330, nomina tra i vescovi domenicani Everardo da Brescia vescovo di Cesena. Or chi non vede quanto facilmente il nome di Everardo siasi potuto cangiar in quello di Onerardo, e in quello ancor di Corrado? Che più? Lo stesso Ughelli all’anno 1383 nomina tra’ vescovi di Cesena un Everardo da Brescia domenicano, benchè si mostri dubbioso se debba veramente entrar nella serie, perchè non ne trova autentici documenti. Or chi non vede che l’Ughelli ha a questo luogo malamente sconvolto l’ordin de’ vescovi di Cesena? poichè Everardo di Brescia, facendo di lui menzione il suddetto Bernardo, debbe essere certamente vissuto assai prima dell’anno 1383. A me par dunque certissimo che, ove l’Ughelli nomina Onerardo di Sassonia, si debba legger Corrado, o Everardo da Brescia, e che questi sia appunto colui di cui parla il Bonatti. Ma crederem noi a questo scrittore, quando ci narra ch’egli ancor favoriva l’astrologia giudiciaria? Io confesso che libererei volentieri da una tal taccia questo religioso e vescovo. Ma un passo dell’antica Cronaca di Niccolò Smerego pubblicata dal Muratori non mel permette. Egli all’anno i2.r>8,