Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/438

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SECONDO ^ 1 7 antica, prova che Antonio fiorì al principio del XIII secolo, e ch’ei fu un valente giureconsulto; ma non prova ch’egli fosse pubblico professore. E veramente un’altra iscrizione, che dal Papadopoli si arreca (Hist. Gymn. patav. t. 1, l. 3, sect. 1, c. 1), ci mostra che Bartolommeo Lio insieme col suo fratello Taddeo, figliuoli come si crede di Antonio, furono i primi che ivi insegnassero la giurisprudenza l’an 1264, e ch’essi di origine erano beneventani: Bartholomaeus Lyus de Benevento Patavinus primus hic jura docuit de mane, Fratre Taddeo socio de sero anno mcclxiv. Vivat. Solo dunque verso quest’anno, se questa iscrizione è legittima od antica, s’introdusse nello Studio di Padova la profession delle leggi civili, e i primi furono ad insegnarle i due suddetti fratelli, de’ quali pero non ci è rimasta altra notizia, nè sappiamo se essi scrivessero cosa alcuna ad illustrar questa scienza. Il Facciolati aggiugne ad essi Anselmo e Simone degli Engelfredi (l. cit. p. 9), e dice che il secondo di questi avea già avuta la laurea, e tenuta scuola in Bologna. Ma di ciò mi fa assai dubitare il silenzio del P. Sarti che di Simone non fa alcun cenno nella sua Storia. Il Facciolati medesimo nomina più altri professori di legge in quella università, ma niun di essi è celebre o per grandi elogi che ne abbian fatto gli antichi, o per opere che ci abbian lasciate, trattine due soli, cioè Guido da Suzzara, di cui già abbiam Favellato., e Accorso da Reggio. Sembra che il Facciolati abbia per errore confuso questo Accorso reggiano col grande Accorso Tira boschi , Voi. IP”. 27