Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/463

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44 2 LIBRO Ugone professore in Vercelli e poi vescovo di Novara, di cui in questo capo ragioneremo, e Uguccione professore in Bologna e vescovo-di Ferrara. Questi fu pisano di patria, come con molti e incontrastabili documenti dimostra il P. Sarti (p. aj)G), e fra gli altri col testimonio di lui medesimo che nel proemio della sua Somma si dice pisano. Aggiugne lo stesso P. Sarti, ch’egli tenne scuola di giurisprudenza ecclesiastica in Bologna verso l’anno 1178, e ne reca in pruova un passo della medesima Somma, e promette di recarne più altri negli estratti di essa che doveansi pubblicare nell’Appendice alla sua Storia. Ma in questa Appendice, che dopo la morte dell’autore è stata data alla luce, solo una piccolissima parte si vede di tali estratti, e appena vi ha cosa che appartenga ad Uguccione; forse però si sono smarrite le carte in cui il P. Sarti aveagli uniti. Ciò ch’è certo, si è ch’egli ebbe a suo scolaro il pontefice Innocenzo III, il quale lo tenne sempre in gran pregio, e ne son testimonio e una lettera da lui scrittagli, pubblicata da Antonio Agostini, e dopo lui dal P. Sarti, e alcune onorevoli commissioni in cui fu da questo pontefice adoperato, che dallo stesso P. Sarti si accennano. Le congetture però, che questo dotto scrittore arreca a provare che Uguccione tenesse scuola nello stesso monastero de’ SS. Nabore e Felice, in cui aveala tenuta Graziano, non mi sembran molto probabili, e parmi che troppo conto egli faccia di una carta in cui egli stesso riconosce caratteri di supposizione. Ma non è questo tal punto per cui ci dobbiarn