Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/519

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49« LIBRO solo triennio ella fu proseguita da Niccolò Guercio , e dal sopraddetto Guglielmo Multedo giureconsulti, da Arrigo Drogo e da Buonvassallo Usumare (ib. p. 54*)- Quindi per un decennio, ad istanza di Oberto Spinola e di Oberro Doria capitani di Genova, si occuparono in ciò Oberto Stacone, Jacopo Doria figliuol di Pietro, Marchisio da Cassino e Bartolommeo di Bonifacio giureconsulti (ib. p. 549)- Finalmente il solo Jacopo Doria continuò il racconto delle imprese de’ Genovesi dall’anno 1280 fino al 1293 (ib. p. 571); e l’anno seguente, coni’ egli stesso racconta (ib. p. 610), avendo letta la sua continuazione innanzi al podestà Jacopo da Carcano, al capitano Simone da Grumello, all’abate del popolo e agli anziani della città, ella fu da essi solennemente approvata. Per qual motivo dopo quel tempo non si desse ad altri l’incarico di continuare la Storia, nol possiamo congetturare. Certo è che fino al principio del secolo XV in cui Giorgio Stella, come a suo luogo vedremo, ripigliò un tal lavoro, niuno per pubblico ordine prese a scriver la Storia di Genova. Solo F. Jacopo da Voragine, ossia da Varaggio, arcivescovo di Genova, di cui altrove abbiamo parlato, morto l’anno 1298, scrisse una lunga Cronaca di quella città, prendendone da’ più remoti principii la storia, e conducendola fino all’anno 1297. Quindi, come dovea a que’ tempi necessariamente avvenire, egli la riempiè d’innumerabili favole. E saggio perciò è stato il consiglio del Muratori che, facendo un breve estratto di ciò ch’ei dice de’ tempi più antichi , ha dato prima di ogni altro