Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/64

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PRIMO 4^ le prtiove di che affermo, perchè innanzi a me già l’han fatto con singolar diligenza i sopraddetti giornalisti, i quali aggiungono ancora come converrebbe cond si a darne una pregevole edizione. Alcune ne vediamo promesse V Fabr. Bibl. lat. mcd. et inf.ae.tat. L 5,p. 284), Josideriam sommamente che qualche uomo erudito insieme e diligente si accinga una volta a quest’ opera che ad illustrare la storia recherà ajuto e lume non ordinario. XIV. Oltre le Lettere, raccolse Pier delle \ igne e distese le Leggi del regno di Sicilia, come dallo stesso lor titolo si raccoglie. Il Tritemio (DeScript, eccl. c. 434) gli attribuisce un libro intorno alla Podestà imperiale: il Volterrano (Anthropol. l.23) un altro intitolato Della Consolazione da lui scritto a imitazione di Boezio. Di alcune poesie italiane da lui composte ragioneremo altrove. Ma non vuolsi tacere di un altro libro, famoso non meno per la sua empietà che per l’incertezza della sua esistenza, di cui credesi da alcuni autor Pier delle Vigne. Egli è questo il celebre Libro De tribus Impostoribus, su cui tanto si è disputato, e tuttavia si disputa, e disputerassi forse ancora per lungo tempo, se mai sia stato al mondo, benchè pur siavi qualche libro che di qualche empio moderno scrittore è stato con tal titolo pubblicato, e siavi ancora chi creda che un libro di somigliante argomento, ch è corso non ha molt’anni, sia uscito dalla penna di un autore recente troppo famoso per la sua empietà, non meno che pel suo ingegno. Io non voglio a questo luogo cercare se ne’ tempi addietro