Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/644

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TERZO Ga3 improvviso accidente non li fa parlare o esclamare malgrado loro. E certo se noi volessimo accennare narrando cotali spettacoli, diremmo appunto che si è fatta una solenne rappresentazione della Passione di Cristo, nè vorremmo dire perciò che si fosse recitata un’azion drammatica. E lo stesso può dirsi di un’altra rappresentazione de’ Misteri della Passione di Cristo, e di altri che troviamo fatta nel Friuli l’anno 1298. Anno Domini MCCXCVIII. die VIII. exeunte Maio, videlicet in die Pentecostes, et in aliis duobus sequentibus diebus facta fuit repraesentatio Ludi Christi, videlicet Passionis, Resurrectionis, Ascensionis, adventus Sancti Spiritus, et adventus Christi ad Judicium in curia Domini Patriarchae Austriae Civitatis honorifice et laudabiliter per Clerum (ih. voi. 2!\.p. 1205). Perciocchè questo ancora non possiamo saper di certo, se fosse fatto per semplice spettacolo degli occhi, o per vera azion teatrale. Il vedersi chiamata qui una tal festa col nome di Ludus, col qual nome abbiam veduto poc’anzi intitolato quel rozzo dramma rappresentato in Germania, potrebbe persuaderci che qui ancora si dovesse intender per azion drammatica, e io il ripeto che forse essa fu veramente tale; ma non parmi che si possa provare che le dette parole non si possan anche intendere nell’altro senso sopraccennato. Molto meno possiamo asserire che si parli di dramma in due passi di Rolandino, che dallo stesso ch. Zeno si accennano, uno all1 anno 1208 (ib. vol. 8, p. 178), in cui descrive la solennissima festa fatta in Padova nel Prato medesimo della Valle