Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/646

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TERZO (3a5 medesimo storico (ib. p. 862)-, perciocché in (juesto secondo passo si veggon bensì nominati giocolieri e istrioni, ma non vi ha alcuna espressione che ci indichi veramente azion drammatica. XXVI. A provare l’antichità delle sceniche azioni in Italia , si reca dal Crescimbeni, dal Quadrio, e più recentemente dal cavalier Planelli nel suo bel trattato dell’Opera in musica (Sez. 1, c. 1), e da più altri scrittori, un passo di Giovanni Villani, che benchè appartenga all’anno 1304, accenna nondimeno un uso più anticamente introdotto. Rechiamol! noi pure qui per disteso, per esaminar poscia se veramente si pruovi da esso ciò che vorrebbesi (l. 8, c. 70): In questo medesimo tempo, che il Cardinale da Prato era in amore del popolo et de’ Cittadini, sperando che mettesse buona pace tra loro, per lo Calen. di Maggio 1304 come al buono tempo passato del tranquillo et buono stato di Firenze s’usavano le compagnie et le brigate de’ sollazzi per la Città, per fare allegrezza et festa, vi rinnovarono, et fecionsi in più parti della città a gara l’una contrada delF altra, ciascuno chi meglio sapea, o potea. Infra le altre, come per antico havevano per costume quelli di Borgo S. Friano di fare più nuovi et diversi giuochi, si mandarono un bando per la terra, che chi volesse saper novelle delF altro Mondo, dovesse essere il dì di Calen. di Maggio in sul ponte alla Carraja, e dintorno all’Arno, et ordinarono in Arno sopra barche et navicelle palchi, et fecionvi la simiglianza et figura dello inferno con fuochi et altre pene et Tir*.bosciii, Voi. IV. 4° XXVI. Se fosse Ulc uno spettacolo descritto da Giovanili Villani.