Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/647

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fiuti LIBRO mariani, con hnomi/u contraffatti a Demorda, horribili a vedere, et altri i quali havevano figura (f anime ignu de, et mettevangli in quelli diversi tormenti con grandissime grida et strida et tempeste, la quale parea odiosa cosa e spaventevole a udire e vedere, et per lo nuovo giuoco vi trassono a vedere molti Cittadini, et il ponte pieno et calcato di gente, essendo allora di legname, cadde per lo peso con la gente, che v’era suso: onde molta gente vi morio et annegò in Arno, et molti se ne: guastarono la persona, sì che il giuoco da beffe tornò a vero, coni era ito il bando, che molti per morte ri andarono a. sapere novelle dell1 altro Mondo con gran pianto et dolore a tutta la Città, che ciascheduno vi crede a avere perduto o figliuolo o fratello: et fu questo segno del futuro danno , che in corto tempo dovea avvenire alla nostra Città per lo soperchio della peccata de’ Cittadini, siccome appresso diremo. Il che pure brevemente accennasi dal Vasari nella Vita di Buffalmacco, ove dice che, secondo il racconto di alcuni, egli si trovò con molti altri a ordinare la fi sta, che in dì di Calende di Maggio feciono gli uomini di Borgo S. Friano in Arno sopra certe barche (Vite de’ Pittori, ec. t. 1, p. 385 ed. di Livorno). Or in lutto • il racconto di Giovanni Villani io non so intendere come si trovi ombra di azion drammatica: se pur non si vuole che le grandissime grida et strida bastino a formarla. Io certo non so vedervi altro che un popolare spettacolo che ferisce gli ocelli , che anzi non era molto opportuno a un regolare dialogo , quale a una teatrale rappresentazion si conviene.