Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/667

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646 LIBRO coni’ egli slesso aggiugne, in alcune biblioteche (’). . IX. A questa medesima età appartengono gli ■ Epigrammi su i bagni di Pozzuoli, di cui più ! edizioni si sono fatte, in alcune delle quali essi attribuisconsi ad Alcadino di Siracusa medico in Salerno, in altre ad Eustazio di Matera (a). Intorno a che veggansi le belle ed esatte osservazioni dell’eruditissimo P. Paciaudi (De sacris Balneis c. 6), il quale dopo un diligente esame non solo delle diverse edizioni, ma di più codici mss. di questi Epigrammi, crede probabile che alcuni sieno di Alcadino, altri di Eustazio. Alcadino, secondo i recenti autori siciliani (V. Mazzucchelli Se riti. ital. t. 1 ,par. 1, p. 350), era medico in Salerno a’ tempi di Arrigo IV e di Federigo II, e ad istanza di questo principe compose i suoi Epigrammi. Eustazio si vuol che fiorisse in Napoli al fine di questo secolo stesso a’ tempi del re Carlo II (Paciaudi l. cit.). Io però non so se di questi due medici e poeti si trovi menzione presso alcun antico autore. Ma chiunque essi siano, i codici mss. che de’ loro Epigrammi conservansi in molte biblioteche, ci provano che (*) De’ poeti qui nominati, cioè di Riccardo giudice di Venosa, di Jacopo da Benevento, di Montenaro da Padova, di Bellino dottor gramático, e di Urson genovese, trovami sparsi alcuni versi morali in diversi copi dell’opera di Geremia intitolata Epitome Sapientiiie, di cui in questo tomo medesimo si è Catta menzione. (a) Di quest’opera intorno a’ bagni di Pozzuolo parla ancor lungamente il suddetto eli. sig. Francescantonio Sona ne’ suoi Storici napol. (t. a, }>■ 36G, ec.).