Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/753

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”31 LIBRO pittori bolognesi, cioè da Ventura e da Orso o Orsone (Felsina pittrice, t. 1, p. 8). Egli però avrebbe recato maggior vantaggio alla storia dell’arti, se pubblicate avesse interamente le iscrizioni ad esse aggiunte, che fanno fede dell’anno in cui furono dipinte. Fra’ più antichi pittori de’ quali ci sia rimasta memoria, deesi annoverare ancora Guido bolognese, di cui si fa menzione nella Felsina pittrice, e di cui abbiam rammentate nel tomo precedente alcune pitture in Bologna. Al principio del nostro secolo esistevano ancora nella chiesa di S. Francesco in Bassano alcune pitture di esso, che or son perite, e sol ci è rimasta memoria dell’iscrizione che vi era aggiunta , cioè Anno Domini MCLXXVII. Guidus Bononiensis pingebat. Di esse ragiona esattamente il eli. Giambatista Verci, come pure di altre pitture fatte nella stessa chiesa nel secolo susseguente, le quali egli crede opere di un certo Martinello che nelle carte di que’ tempi trovasi mentovato, e di altri monumenti dell’arte, di cui gli storici di que’ tempi ci han lasciata memoria (Della Pittura bassan. p. 2, ec.). Nella Rocca di Guiglia , feudo della nobilissima casa de’ marchesi Montecuccoli, vedesi ancora un ritratto di S. Francesco , che, come mi assicurano alcuni che 1’ han rimirato, è assai bello a vedersi, fatto 1’anno i a35 da Bonaventura Berlingeri da Lucca, come raccogliesi dalla aggiunta iscrizione: Bonaventura Berlingeri me pinxit de Luca Anno 1235. E ciò che è più degno di riflessione, si è ch’esso è dipinto su tela dorata , onde si scuopre l’errore del Baldinucci