Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/118

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rumo 81 V. Ciò che è certo, si è che per cagione v v* l i- i t» i n • «uounnJel medesimo Cardinal Bertrando quella uni- untolo versità ebbe a soffrire un nuovo interdetto. r?^?i.ioné L’anno i33.{ sollevatosi in Bologna un popolar fSUruSUl tumulto contro il legato, questi fu costretto addo* andarsene; e vide fra poco quasi tutte le città della Romagna imitar l’esempio de’ Bolognesi e ribellarsi al pontefice. Giovanni XXII non ebbe tempo a punire cotal rivolta, morto nel dicembre di quest’anno medesimo. Benedetto XII, di lui successore, tardò sino al terzo anno del suo pontificato a far sentire il suo sdegno a’ Bolognesi. Negli antichi Annali milanesi, pubblicati dal Muratori (ib. vol. 16, p. 712), si narra che questo pontefice l’anno 1337 (cioè verso la fine di esso, come fra poco vedremo) fulminò contro di essi rigorosa sentenza, e ordinò , che se entro due mesi non avesser renduta Bologna alla Chiesa , rifabbricato il castello, e soddisfatto pe’ danni recati, la città fosse interdetta, scomunicati i colpevoli, sospeso lo studio e annullati tutti i privilegi. In fatti nella più volte citata Cronaca abbiamo (ib. vol. 18, p. 376) che l’anno 1338, a’ di 6 gennaio vennero lettere papali di scomunica di tutti i caporali di Bologna, che furono in numero di 250, tra’ quali vi fu il signor Taddeo de’ Pepoli (a cui in quel frattempo era stato dato il governo della città) e messer Brandeligi de’ Gozzadini, e gli altri delle altre case, e a quelli della città, cioè alC avanzo, che non erano nominati nelle lettere, fu dato termine fino a’ dì 1 1 del mese di marzo prossimo a rispondere alla beatitnd’me ilei j)apa; altrimenti cadranno nel caso dei Tiraboschi, Voi. V. 6