Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/205

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I 1 ()8 LIBRO solcano riporre le cronache, che si andavano successivamente scrivendo, delle cose più memorabili che a’ loro tempi avvenivano. Nè io crederei di andar lungi dal vero, affermando che a questa lor cura, degna veramente di grandi e magnanimi principi, si debbano in gran parte le tante cronache antiche che in essa ancor si conservano, e che in gran parte sono state date alla luce dall’immortal Muratori. Sòie- XLU. L’ab. de Sade, parlando dell’università ra «i«*l «lu- di Pavia eretta da Galeazzo Visconti, rapporta !,i (Vj’i’ ./ro (Meni, de Pc.tr. t. 3, p. 330) il detto di F. Paolo Mori già che afferma avervi ancora quel principe aggiunta una copiosa biblioteca, e averne data la soprantendenza al Petrarca; il che, dice ottimamente il suddetto scrittor francese, benchè non sia improbabile, non trovasene però alcun cenno presso il Petrarca medesimo. E veramente a me non è avvenuto di ritrovare alcun monumento di biblioteca aperta da Galeazzo. Ma ben si dee una tal lode a Gian Galeazzo Visconti, di cui già abbiamo veduto quanto nel fomentare le scienze, e nel chiamare alla sua corte gli uomini dotti, fosse magnifico e liberale. Della biblioteca di questo principe troviam menzione in quella lettera stessa di Giovanni Manzini che nel capo secondo di questo libro medesimo abbiam riferita*, in conspicua nostri Principis Bibliotheca (Miscell. Coll. Rom. t. 1, p. 209). Ma assai più onorevole testimonianza ne abbiamo nel prologo alla traduzione de’ libri della Politica di Platone fatta da Manuello Crisolora, e migliorata poscia e corretta da Uberto Decembrio che vivea a’ tempi medesimi