Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/263

Da Wikisource.

226 LIBRO di bramar cosa, se non più sublime, al men più dolce. Frattanto da una fatica chiamato ad un altra, ti è stato ingiunto di fare dell opere di S. Ambrogio ciò che di quelle di S. Agostino hai già fatto. Tu il farai, perciocchè già l’hai cominciate, e spero che il compirai; e piaccia a Dio che ciò sia con facilità e con sorte uguale, ec. Siegue poscia il Petrarca dicendo che mandagli un’elegia e alcuni versi esametri, com’ei l’avea richiesto, per porre innanzi alla prima sua opera. I quai versi però convien dire che sian pel ili, poiché non si veggon nè fra que’ del Petrarca, nè innanzi all’opera di Bartolommeo. Questi compiè ancor la seconda, e amendue si hanno alle stampe. La prima di esse, cioè il Milleloquio di S. Agostino, fu di nuovo dato alla luce, ma con diverso titolo, e come sua opera da Govanni Gastio teologo protestante l’anno 1542, e invano si sforza l’Oudin di (difenderlo, mentre il solo confronto delle due opere lo convince abbastanza. Conservansi ancor manoscritti un Trattato di Bartolommeo contro gli errori sparsi in occasion dello scisma di Lodovico il Bavaro, e alcuni altri opuscoli de’ quali parlano i sopraccitati scrittori. Tre anni soli ei tenne la sede d’Urbino, cioè dal 1347 *35o in cui morì, come da’ monumenti di quella chiesa pruova l’Ughelli (Ital.sacra, t. 2, in Archiep. Urb.). xiv. XIV. Il du Boulay ha parimente ommesso di Mrièadr8f’i* ragionare di Alessandro Fassitelli natio di S. Elf*«ori’ Jpa- pi(ìi° nella Marca (Medaglia, Notizie stor. di S. Elp. l. 3,par. 2, c. 1), il quale entrato l’anno 1269 nell’Ordine agostiniano, e mandato