Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/272

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SECONDO *35 Ivi si ha, fra gli altri, un codice originale che s’intitola: Istae sunt Orationes elegantissimae Rev. P. Mag. de Villana, quas habuit ad vario a Principes et Magnates anno I sui regiminis. Esse son cinque di numero, e dopo esse aggiugnesi una selva di poesie latine e italiane del medesimo autore, ma in carattere sì infelice, e inoltre sì guasto, che non se ne può raccogliere cosa alcuna; e che esse sieno del medesimo autore, pruovasi ancora dalla Cronaca sopraccitata in cui affermasi ch’egli amoeniores literas coluit, et in pangendis versibus insignis JuiL XVII. Io passo sotto silenzio molti allri sco- xvii. ....*. « Si arcenlastici e scrittori sacri di questo tempo mede- nano alcuni simo , de’ quali lungo e inutil sarebbe il ra- [^Sprigionare paratamente; quai furono Bertrando "”0£‘‘lkdel dalla Torre dell’Ordine de’ Minori arcivescovo di Salerno, e poi l’anno 1320 cardinale, che dal Tritemio (c. 548) dicesi milanese, piemontese dall’Argelati (Bibl. script, mediol, t. 2, par. 1, p. 2053), dall’Oudin francese (t. 3, p. 790), il qual ultimo scrittore diligentemente ragiona delle opere da lui composte; e Simone da Cascia nella Marca dell’Ordine agostiniano, morto nel 1348, il quale per santità di costumi non meno che per eccellenza d’ingegno fu avuto in grandissima stima in Firenze, ove abitava (Tritem. c. 605), di cui, oltre più altre opere rammentate dal detto P. Gandolii (l. cit p.Siy)y natio, e forse chi pii ha dato Poltro cognome di Tocco , lo ha confuso con F. Guglielmo da Tocco domenicano scrittore della Vita di S. Tommaso.