Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/333

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29O LIBRO lire piccole ogni anno; il qual però non sappiamo se forse solo per la scuola ch’egli teneva, o anche perla professione della sua arte. Abbiamo altrove veduto (l. 1, c. 3, ti. i4) ch’egli l’anno 1314 fu condotto a Trevigi, perchè per un anno vi esercitasse la medicina. Il conte Mazzucchelli cita alcuni scrittori che affermano averne Pietro tenuta scuola anche in Bologna. Ma essi son tutti troppo moderni, perchè bastino a persuadercene, e noi staremo aspettando la continuazione della Storia di questa celebre università, per vedere se ciò si comprovi da qualche autentico monumento, x»- XIL Un uomo che col suo ingegno si solleVicn a«vu- ili • auto di dui* vasse sopra del volgo, appena pareva a que’ tempi cosa mortale; e perciò spesso accadeva che si credesse effetto d’incantesimo e di magia ciò a che non giungeva il comune degli uomini. Così avvenne ancora a Pietro d’Abano. Già abbiam poc’anzi narrato ciò che delle persecuzioni da lui sofferte prima in Parigi, poscia in Italia, racconta il Savonarola , e ciò che ne accenna lo stesso Pietro. Lo Scardeone (l.cit.), e dopo lui moltissimi altri moderni autori più distintamente raccontano che due volte in Padova ei fu accusato di eresia non meno che di magia; la prima volta l’anno 1306 in cui la protezione di Jacopo Alvarotto, di Pietro Alticlino e del poeta Lovato il fe’ dichiarare innocente; la seconda l’anno 1315, ma allora non si potè compire il giudizio per la morte dell’accusato; e aggiugne il medesimo Scardeone, che il principale accusatore di Pietro fu un altro Pietro da Reggio medico di