Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/360

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secondo 3a3 PP. Quetif ed Echard (l. cit. p. 593) che nel lor convento di S. Onorato in Parigi conservasi manoscritto un comento sulla sfera di Giovanni da Sacrobosco, al fin di cui si legge: inchoatum Parisius ad postulationem studentiurn, sed perfectum Florentiae anno 133*j. XXIII. Sia P ultimo tra’ famosi astroloei di XXIIL Ti 1 *1 si Elogio e noqUCSta età, Paolo soprannomato il Geometra, <i»Paoa cui forse dovrebbesi un distinto luogo nella liei^Tw storia dell’astronomia, se potessimo avere qual- ra8lra’ che sua opera di tale argomento, e s’egli ancora, seguendo il comun pregiudizio, non si fosse lasciato acciecare dell1 astrologia giudiciaria. Filippo Villani gli ha dato luogo tra gl’illustri Fiorentini, de’ quali ha scritta la Vita, e questa leggesi in fatti nella traduzione italiana che ne ha pubblicata il co. Mazzucchelli (Vite d’ill. Fior. p. 77). Paolo, secondo il Villani, nacque in Prato dalla nobile stirpe de’ Dagomari, e si acquistò nelle matematiche grandissimo nome. Questi, egli dice,fu geometra grandissimo e peritissimo aritmetico, e però nelle adequazioni astronomiche tutti gli antichi e moderni passò. Questi fu diligentissimo osservator delle stelle e del movimento de’ cieli, e dimostrò che al moderno tempo le Tavole Toletane erano o di poca, o di niuna utilità, e quelle d’Alfonso in alcuna varietà sensibile essere varie; donde dimostrò che lo strumento dello strolabio, misurato secondo le Tavole Toletane, il quale noi usiamo frequentemente, devia dalle regole d astrologia, e quegli astronomi, che di quindi pigliavano argomento dall arte, essere