Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/90

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PRIMO 53 iUustrissimus Principum Viros tenet y Jnrisconsultos, Theologos, et peritissimos alios scientiarum, Religiosos et divinos, ec. E non è a dubitare che molto frutto non fosse per raccogliere T italiana letteratura dalla munificenza di questo principe, se nel più lieto corso di sua fortuna non fosse stato da immatura morte rapito l’anno 1402. XIII. Nè minor lode si dee a’ Gonzaghi signori di Mantova. Luigi, che fu il primo ad averne il dominio, non cedette punto agli altri principi della sua età nell* onorare il Petrarca; e da una lettera che questi gli scrisse, e che è stata data alla luce dallo storico Possevino (Hist Mant. l. 4) > raccogliesi che Luigi avea a bella posta mandato un suo gentiluomo, chiamato Pietro da Crema, fino ad Avignone, ad invitarlo alla sua corte e ad offerirgli il denaro perciò necessario (*). Ma il Petrarca (*) Ho qui accennata sulla fede dello storico Possevino, che l’ha data alla luce, una lettera dal Petrarca scritta a Luigi Gonzaga. Ma avendola però più attentamente esaminata , io la credo certamente supposta. Ella è scritta da Avignone nel 1369. Or è certissima che nel 1353 il Petrarca lasciò per sempre Avignone, nè più vi fece ritorno. Il Petrarca accenna ivi la sua piaga amorosa, ed è certo che dopo la morte di Laura, accaduta nel 1348. ei trovossi libero da quella passione. Nomina in essa il Colonnese suo protettore; e o egli intenda Jacopo vescovo di Lombes , o il Cardinal Giovanni, erano amendue già morti, il primo nel 1342, il secondo nel 1348. Si dirà forse <*he è corso error nella data, e che la lettera fu scritta prima del 1348. Ma in quest’anno il Petrarca non avea che 44 anni di età. Come dunque potea dirsi senescens aetate fatigatus? Lo stile ancor della lettera a me non pare quel del Petrarca, xin. Lo ilei» sn fanno i Gonzaghi in Mantova.