Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/113

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SECONDO 617 XVII. À questi scrittori fiorentini, a cui niuno nega il primato fra gli storici de’ bassi tempi, » voglionsi aggiugnere, almeno col farne un cenno,! alcuni altri che, se a’ primi non s’uguagliano in fama, degni son nondimeno di lode per lo studio che posero in tramandarci le notizie de’ loro tempi. Tali furono Donato Velluti, la cui Cronaca dal 1300 al 1370 ha pubblicata il Manni (Firenze, 1731, 4.°)> nella quale però più della sua propria famiglia ei ragiona che de’ pubblici affari; e Castore di Durante morto nell anno ^77, di cui il medesimo Manni ha dato alla luce, unendolo alla suddetta, un frammento di Cronaca dal 1342 al 1345, e Simone della Tosa che scrisse gli Annali della sua patria dal 1115 fino al 1379 che fu l’anno precedente alla sua morte, i quali pure han veduta la luce nella Raccolta di Cronichette di antichi autori pubblicata dal medesimo Manni (Firenze, 1733, 4*°)? e degne son d’esser lette le notizie della vita di questo scrittore, che il diligente editore ad essi ha premesse. Nè furon prive di storici le altre città della Toscana. Nella gran Raccolta del Muratori abbiamo la Cronaca sanese (Script Rer. ital. vol. 15,p. 1, ec.) di Andrea Dei dal 1186 fino al 1348, o, come pensa il Muratori, fino al 1328, continuata poi da Angiolo Tura, detto il Grasso, sino al 1352, a’ quali poscia si aggiungono gli Annali sanesi di Neri figliuol di Donato Neri, che arrivano fino al 1381. Abbiamo ivi pure la Cronaca d’Arezzo (ib. p. 813) dal 1310 fino al 1348 scritta in terza rima, e non troppo felicemente, da ser Gorello d’Arezzo, o come leggesi in altro