Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/145

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SECONDO (>4l) Ber. ital. voi. 12 a p. 762), come pure di un tra coloro che da Arrigo VII erano stati, ma inutilmente, dichiarati ribelli. La loro Storia divisa in undici libri era stata già pubblicata insieme con quella del Mussato. Il Muratori l’ha data in luce di nuovo (l. cit), ma colla giunta di ventiquattro capitoli ancora inediti. Egli vi ha unito ancora due Appendici scritte in dialetto padovano, colle quali si continua la Storia fino al i3c)i, od ha sospettato ch’esse fossero opera degli stessi Cortusj, scritte da essi in latino e poi da altri recate in quel dialetto. Finalmente illustrarono ancora la Storia di Padova loro patria i due Gatari Galeazzo il padre, e Andrea il figlio. Questi parlando della morte di suo padre, avvenuta nel 1405, dice che la sua famiglia era orionda da Bologna, e che Galeazzo da Bologna trasferito erasi a Padova nel 1229) (Script. rer. ital. vol 17 , p. 922). Nel che però certamente è corso errore; perciocchè, se Galeazzo morì l’anno 1405 in età di sessantun anni, come Andrea ci assicura, egli era nato l’an 1344 e non poté perciò trasferirsi a Padova che circa la metà di questo medesimo secolo. Ei certo vi era nel 1372, nel qual anno fu inviato ambasciadore di Francesco da Carrara ai Genovesi (ib. p. 97, 100). Egli intervenne inoltre l’anno 1388 al solenne atto con cui Francesco Novello di Carrara ricevette la signoria di Padova (ib. p. 643 644)? e nel 1390 fu da lui inviato a Venezia per partecipare a quella Repubblica il ricuperare ch’egli avea fatto Padova dalle mani di Gian Galeazzo Visconti (ib. p. 794)- E così avesse il Carrarese seguiti