Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/275

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TERZO 779 rappresentar loro liberamente V oppressione in cui giaceva l’Italia, per muoverli a pietà di essa, e per impetrarle soccorso. Scrisse egli dunque una lettera in versi latini al nuovo pontefice, in cui introduce Roma che gli espone il compassionevole stato in cui si ritrova , e il prega a volerle render P onore delP apostolica sede (l. 1 , carm. 2). Ma non era ancor giunto per Roma il tempo di rivedere i suoi pontefici. Io non parlerò qui nè del difender ch’ei fece presso il suddetto pontefice la causa di Azzo da Correggio mandato dagli Scaligeri ad Avignone V anno 1335 per ottener loro la conferma della signoria di Parma, nè del breve viaggio ch’egli intraprese l’anno seguente al Monte Ventoso; poichè non è mia intenzione di andar ricercando ogni più leggera circostanza della vita del Petrarca, come ha fatto P ah. de Sade. A me basta d1 accennarne le cose più acconce a darcene una giusta idea. Ma tra queste non vuolsi omettere un fallo in cui egli cadde, e di cui fu frutto un figlio che nacquegli, e al quale die’ il nome di Giovanni. L’ab. de Sade ne fissa la nascita ne’ primi mesi del 1337 (t 1, p. 313), osservando, a ragione, che fu scritta agli 8 di giugno del 1361 la lettera in cui il Petrarca ne racconta la morte, e in cui dice eli1 ei non avea ancor compiuto il xxiv anno di età (Senil. /. 1 , ep. 2). Ei riflette ancora che questo figliuol del Petrarca è stato sconosciuto finora a tutti i biografi e a tutti gl1 interpreti del Petrarca. Nè è a stupirsene, poichè questi in tutte le lettere (in quelle almeno eli* io ho vedute stampate) non gli dà mai altro nome