Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/298

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8oa LIBRO nella incontinenza?... A somiglianza di uno stanco viaggiatore io raddoppio il passo a misura che veggo accostarsi il termine della mia carriera. Io leggo e scrivo giorno e notte, e coll alternale a vicenda il leggere e lo scrivere mi vo sollevando. Queste sono tutte le mie occupazioni e tutti i miei piaceri.... La mia sanità è sì forte, sì robusto il mio corpo, che nè wi età più matura , nè occupazioni più serie j nè! astinenza y nè i flagelli non potrebbono domar del tutto questo ricalcitrante giumento a cui fo continua guerra. Io mi confido nell i grazia di Dio; senza essa cadrei certamente y come altre volte mi è avvenuto. Spesso al finir dell9 inverno mi fa d uopo ripigliar I armi; e anche al presente io combatto per la mia libertà Tutta la mia speranza si è che col! aiuto di Gesù Cristo vincerò que’ nimici che in gioventù tante volte mi han vinto y e frenerò questo rivoltoso giumento i cui movimenti sì spesso mi turbano il riposo. Per ciò che è de beni di fortuna, io sono ugualmente lontano da’ due estremi; e parmi di essere in quella mediocrità che è tanto a bramarsi. Una sola cosa può ancora eccitare l altrui invidia; cioè dì io son più stimato che non vorrei, e più che non converrebbe alla mia quiete. Non solamente il gran principe d Italia (Galeazzo Visconti) con tutta la sua corte mi ama e mi onora, ma il suo popolo ancora mi rispetta più che non merito, mi ama senza conoscermi e senza vedermi; perciocchè assai di raro esco al pubblico; e forse perciò appunto io sono amato e stimato. Ho già passata a Milano’