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94a LIBRO Bologna, e amico pur del Petrarca, di cui dicono che gli scrisse più lettere. Ma io temo che questi non sia altri che quel Pietro da Muglio da noi già nominato poc’anzi. VII. Più frequente ancora e più amorevol commercio di lettere passò tra ’l Petrarca e Donato dal Casentino, che da lui vien detto comunemente A pennini gena ossia generato sulf Àpennino, a cui la provincia del Casentino appartiene, e che dicesi ancora da Pratovecchio luogo del Casentino, onde era natio. L’abate de Sade (Mèm. pour la vie de Petr. t. 3, p. 631), seguendo l’ab. Mehus, gli dà il cognome di Alban/,ani, il quale io non so su qual monumento sia fondato. Il soggiorno che fece in Venezia il Petrarca, gli diede occasion di conoscer Donato, e il conoscerlo fu lo stesso che amarlo. Scrivendo di colà al Boccaccio fanno i3(33, e invitandolo a venire a Venezia e a stabilirvi il suo soggiorno, tra i motivi che arreca per allettarlo, Qui è9 dice (Senil. l. 3, ep. 1), il nostro Donato dall Apennino, il quale, abbandonati i colli Toscani, già da più anni abita alle spiagge dell Adriatico... successore nella professione ancora, non che nel nome, a quell’antico Donato, e uomo, di cui non v ha il più dolce , il più amabile, che più ti ami e che più siati conosciuto. Queste parole ci mostrano che Donato era allora già da più anni professor di gramatica in Venezia, e pare che per più anni ancora continuasse ad abitarvi. Le molte lettere che il Petrarca gli scrisse (ib. l. 5, ep.5,67q)l.87ep.6) l.9, ep. 4, 5; l i^7ep.ep)9 son testimonio della vicendevole tenerezza clic