Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/451

Da Wikisource.

terzo g55 più altri, clic dall1 abate Melius e dal padre abate Ginanni sono stati raccolti, ne’ quali Giovanni è esaltato come uno de’ più eloquenti e de’ più dotti professori che mai fosser vissuti. Alcuni però hanno esagerate troppo tai lodi, dicendo eh1 ei fu il primo a richiamare la tersa e colta latinità in Italia 5 il qual vanto ad assai maggiore diritto si dee al Petrarca. Fra Jacopo Filippo da Bergamo (Suppl. Chron. L 14) fa una lunga enumerazione degli uomini illustri che Giovanni ebbe a scolari j e sono Leonardo aretino, Paolo Sforza, Roberto Rossi, Pierpaolo Vergerio, Ognibene da Vicenza, Guarino veronese, Carlo aretino, Ambrogio camaldolese, Poggio fiorentino, Francesco Barbaro, Francesco Filelfo e Jacopo d1 Angelo, di alcuni de’ quali però sarebbe difficile il dimostrare come potessero essere scolari di Giovanni. E qui è ad avvertire che alcuni di questi furon natii di città vicine a Padova, altri furon toscani , e perciò o debbonsi essi dividere fra due Giovanni, o affermare che un solo tenne scuola più anni in Padova, e più anni in Firenze. Il Volterrano accenna generalmente (L cit) il gran numero di scolari che ebbe Giovanni, dicendo che dalla scuola di lui, come dal cavallo di Troia, uscirono i più famosi uomini che fiorissero in Italia. Lo stesso confermasi da Biondo Flavio (Ital. illustr. reg. 6), il qual però, citando Y autorità di Leonardo aretino, dice che Giovanni, se non potè istruire i suoi discepoli in ciò in che 11011 era egli stesso a pieno istruito, giovò nondimeno assai coll’accendere in essi gran desiderio dello studio delle