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TERZO C)5y De introitu eius in aulam: De fortuna aulica: De dilectione Regnantium: De lustro Alborum in Urbe Padua: Narratio violatae pudicitiae: Dialogus cui titulus: Dolosi Astus (Cat. Codd. mss. Angl, et Hibern. t 2 in Codd Coll, balliolens. p. 8, cod. 290). Il Cardinal Quarini da un codice della Vaticana ha dato in luce i proemii di due opere di Giovanni , che ivi conservansi (Dec. 7, ep. 9, p. 13), una intitolata Historia Elisiae, che è la stessa che la nominata poc’anzi Narratio violatae pudicitiae, l’altra Historia Lugi et Conselicis. E questi sono i due soli frammenti dell’opere di Giovanni, che abbian veduta la luce. Alcune di quelle da noi or nominate trattan di cose appartenenti alla storia di Padova e de’ Carraresi. E perciò se il Giovanni da Ravenna professore in Padova fu diverso da quello che tenne scuola in Firenze, esse debbono attribuirsi al primo. Il P. degli Agostini rammenta un codice (Scritt venez. t 2, p. 29) che contiene una specie di comento sopra V alerio Massimo, composto da Giovanni, al fin del quale si legge: Expliciunt feliciter recollecte Valerii Maximi sub reverendo viro Magistro Johanne de Ravenna olim digno Cancellario Domini Paduanij ec. Il P. Ginanni fa menzione di alcuni altri libri che diconsi da Giovanni composti 7 ma che ora più non si trovano. L’ab. Mehus (l. cit p. 353) congettura eli’ ei morisse verso l’anno ì.jao, e si posson ancor vedere presso questo scrittore emendati alcuni errori che altri han commesso nel favellarne. Io mi son trattenuto, in ragionare di questo gramatico, forse più a lungo