Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/63

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SECONDO 5(VT Lapo continuò il suo studio, e in esso ottenne la laurea, e cominciò poscia a tenere scuola egli stesso. XXI. Firenze fu l ordinaria sede ove Lapo interpretò per più anni i Canoni. Ei tenne ivi scuola oltre a vent’anni, come vedremo fra poco affermarsi dal suo figliuolo Bernardo, e ne fu caccialo l’anno i3;8, c perciò è verisimile ch’ei fosse un de’ solenni dottori che furono a quelle cattedre nominati l’anno 1357 in cui, come abbiamo altrove osservato, quell’università, vicina ormai a disciogliersi, fu per pubblica autorità rinnovata e condotta a stato migliore. L’abate Mehus accenna due carte, una delle quali ci mostra Lapo professor delle Decretali in Firenze l’an 1363, l’altra Interprete del libro sesto e delle Clementine nel i3t)7, insieme con Cino da Pistoja, il qual secondo monumento ci mostra che oltre quel Cino legista e poeta, di cui abbiam già parlato, un altro canonista pur pistojese vi ebbe in questo secol medesimo, come dallo stesso ab. Mehus fu altrove avvertilo Jmbr camalli, p. 279). Della lettura di Lapo, dell’applauso che in essa ottenne, delle onorevoli cariche che a cui fu scelto, e delle splendide ambasciate che gli furon commesse, un bel monumento abbiamo nella sopraccitata lettera a lui scritta da Bernardo suo figlio l. cit p. 140, ec.): Voi salariato dal Comune di Firenze molti anni, e alcuna volta nella Città la detta scienza de’ Sacri Decreti leggeste venti anni e più , per lo quale tempo secondo le Leggi Imperiali e , voi nel detto Trattato della nobiltà , e