Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/74

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5^8 libro eseguisse, poichè il corpo del cardinale fu trasportato a Padova, ed ivi sepolto nel duomo coir iscrizione che rapportasi dal Panciroli, ove però con errore egli è detto arcivescovo di Firenze , il qual titolo non fu dato che al Corsi ai di lui successore. XXV. Non è qui luogo di favellare delle virtù

cristiane e morali di questo celebre cardinale,

delle quali han lungamente parlato il Poggio e il Vergerio. Io non dirò se non degli studi ch’ei coltivò, e del frutto che ne raccolse. Ainencliie i suddetti scrittori ne parlano co’ più magnifici elogi, e ne esaltano l’applicarsi di’ ti fece con felice successo a qualunque scienza gli piacque. Come agli altri studj, dice il Vergerio, così singolarmente alla Giurisprudenza ei si volse, e vi impiegò fatiche e tempo non piccolo, e <pi iridi per comune consentimento egli avea in essa ottenuto il primato. E acciocchè colla vita non venisse meno il sapere, di cui era adorno, e per istruire non i presenti soltanto, ma gli assenti ancora e i lontani, ei compose molti ed ampii volumi di Comentarii che or son pubblici, e assai pregiati. Ma benchè ei consumasse gran tempo nell insegnare il Diritto, e benchè molto ancor ne impiegasse nel rispondere sulle cause, su cui venia da ogni parte consultato, e col trattare gli affari da’ suoi amici addossatiglij non passava però alcun giorno in cui non desse ancor qualche tempo allo studio delle altre scienze; con che egli otte tuie che non vi avesse alcuna delle arti liberali in cui non fosse egregiamente istruito, e non potesse esser ad altri maestro, talché in alcuna di esse