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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/78

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582 L1DAO eh* egli poscia si trattenesse sino alP agosto del 1317- Quindi per lo spazio di due anni ne fu assente, e non vi fece ritorno che nel settembre del 1319, nel qual tempo, come si è detto, morì il Cardinal Longo. Lo stesso codice cel mostra in Bergamo fino a’ 9 di marzo del 1321, e poscia assente fino a’ 13 di settembre del 1325 nel qual giorno si vede da lui rogato in Bergamo l’ultimo degli stromenti in questo codice contenuti. Da tutto ciò raccogliesi ad evidenza eli’ egli nel decorso di questi anni non poté essere professore in Montpellier, che o dall’agosto del 1317 fino al settembre del 1319; o dal marzo del 1321 fino al settembre del i3a5. Or il Petrarca, come vedremo7 fu in Montpellier fra’ ’l 1318 e il 1322. e perciò non poté che per assai poco ictnfflP avere l’Osa a suo maestro, se pur mai l’ebbe perciocchè egli non ci dà mai alcun cenno di aver fatto studio de’ sacri canoni, de’ quali dovea essere professore l’Osa. Anzi il riflettere che il detto codice ci mostra Bartolomeo al servigio del Cardinal Longo e della chiesa di Bergamo? dal 1304 fino al 1325; mi rende difficile a credere ch’egli in alcuno degli anni di mezzo potesse abbandonare quell’impiego per tenere scuola in Montpellier. E certamente niun degli antichi scrittori ci parla di questa cattedra da lui tenuta; e il Tritemio (De Script eccl. c. 590) ci dice bensì ch’egli era uomo di grande ingegno, di singolare eloquenza7 filosofo e storico insigne e assai versato ne’ sacri non meno che nei profani studj; e rammenta le storie da lui composte, delle quali diremo