Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/91

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SECONDO 595 testimonianza di uno scrittore contemporaneo e veronese, non possiam dubitare di ciò clic egli ne afferma, e convien dire perciò, che questa grand’opera siasi smarrita. Lo stesso dicasi di Giovanni Diacono veronese che scrisse un’ampia Cronaca da’ tempi d’Augusto fino a quelli d’Arrigo VII, della quale parla con molti elogi il celebre ab. Girolamo Tartarotti che, avendone veduto un codice ms., ne ha dato un esatto ragguaglio, combattendo poscia ancora un’opinione del marchese Maffei intorno a questo scrittore, di cui non giova qui il favellare (Calog. Racc. d Opusc. L 18, p. 135, t 28 , p. I). VII. Un altro scrittore di storia generale abbiamo in Landolfo Colonna romano canonico di Chartres. L’Oudin parla (De Script, eccl. t. 3, p. 756) di due codici mss. nei quali contiensi un’opera intitolata Breve Chronicon, che dalla creazion del mondo giunge fino a’ tempi di Giovanni XXII. La qual cronaca forse è la stessa che quel Breviarium Historiale del medesimo autore, stampato in Poitiers l’anno 1479 (Fabr. BibL med. et infi Latin. t 4> p* 239), a cui qualche altro scrittore ha aggiunta un’appendice fino a’ tempi dell’impera lor Sigismondo. A lui pure attribuisconsi le Vite de’ romani Pontefici, e un libro de Pontificali Officio, di cui rammenta l’Oudin un codice ms., e afferma che dal proemio di esso raccogliesi che Landolfo era della illustre famiglia de’ Colonnesi romani. Scrisse egli ancora un libro de Statu et mutatione Romani Imperii, o, come altri l’intitolano, de Translatione Imperii a Graecis ad