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202 LIBRO

XIV. E veramente in questo ancora fece pompa Lorenzo di una magnificenza degna di gran sovrano. Non pago di cercar libri nelle vicine provincie , spedì due volte il celebre Giovanni Lascari al sultano Baiazzette, perchè potesse sicuramente aggirarsi per tutta la Grecia, e raccoglierne quanti volumi gli venisse fatto di ritrovare. E il medesimo Lascari, parlando del secondo suo viaggio, dice (praef, ad Antholog. ed. Flor. 1494) che ducento antichi codici greci comprati a gran prezzo aveane ei riportato, fra’ quali erano ottanta opere non ancora conosciute. Ma Lorenzo non ebbe il piacere di vedere il Lascari ritornato da questo secondo viaggio; e a ciò volle alludere con quelle parole che abbiamo rammentate altrove, da lui dette poco innanzi alla morte ad Angiolo Poliziano, cioè che avrebbe voluto vivere almeno fino a veder compita la sua biblioteca. Di questa parlando Niccolò Valori, nella Vita che di Lorenzo scrisse pochi anni poiché ei fu morto, dice che (p. 17) per provvedere ai vantaggi del pubblico non perdonò a fatiche e a spese. Comperò libri non andando già in cerca de’ ben ornati, ma degli antichi e corretti ) c mandando diversi per tutta 1 Europa e per l’Asia, acciocchè andassero in traccia di codici greci e latini, e a qualunque prezzo compratili, glieli recassero. Fra essi fu Giovanni Lascari uomo dottissimo , e non sol per sapere, ma per nobiltà ancora e per onestà di costume illustre. Questi corsa la Grecia e grandissima parte dell’Asia, molti ne portò seco unici e rarissimi. Abbiamo inoltre già riferito