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PRIMO 345
por vero, converrà dire el11 ci dividesse il tempo
fra que’ due impieghi. Io ho esposto fin ora
ciò che mi sembra più verisimile intorno a
questa sì oscura quistione. Che se altri con monumenti più certi si farà a sostenere qualche
altra opinione, ben volentieri mi arrenderò, e
compiacerommi di esser giunto cogli altrui lumi
a scoprire il vero. Or vegniamo a Cristoforo ().
(67) Quando io scrivea questa dissertazione sulla patria del Colombo, non avea, nè poteva aver veduti
gli Annali di Genova del Casori stampati nel 170(1,
de’ quali non abbiamo qui copia. Il ch. sig. ab. Gaspare
Luigi Oderigo, celebre per le belle sue opere sulle antiche medaglie, si è degnato di trasmettermi il passo
in cui a pag. 27 e seguenti ei ne ragiona, c compì uova
sempre più l’opinione de’' Genovesi. Egli avverte dapprima , che era antichissima in Genova una famiglia de’
Colombi, detta anche , secondo lui, de’ Colom; quindi
osserva che da pubbliche scritture raccogliesi che gli
ascendenti di Cristoforo abitavano in Terra rossa poco
distante da Nervi; che Giovanni da Quinto fu l’avolo
di Cristoforo, Domenico il padre, la madre Susanna
Fontanarossa da Saulo presso Nervi; che Cristoforo fu
il primo lor figlio, dietro cui vennero Bartolommeo e
Giacomo, e Susanna , maritata poi in Giacopo Bavarella; che Domenico, oltre le possessioni che avea in
Quinto, avea acquistate due case in Genova, ove abitava nella parrocchia di S. Stefano, ed esercitava l’arte
della lana, facendo tesser del suo,- la qual professione
in Genova non recava alcun pregiudizio alla nobiltà
della nascita. Lo stesso Casoni però confessa la povertà
del Colombo, e afferma che i due fratelli aveano da
Lisbona mandate parecchie somme di denaro al vecchio
lor padre; e che Cristoforo, quando venne in Italia a
proporre i suoi disi gni alla repubblica nel 14S'. passò
a Savona, ove allora abitava il padre gin scttuagen 1rio, ed aiutollo a tornare a Genova, ove ancor vi\ea