Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/426

Da Wikisource.

4io turno racconta (ap. Baluz. Miscell t. 1, p. 351, ed. Lucens.) di aver udito, l’anno 1447? da,un domestico dello stesso Cardinal Cesarini , che affermava di esserne stato testimonio di veduta, cioè ch’egli non perì in quella giornata, ma fatto prigione e condotto innanzi al Sultano, fu da lui sottoposto a gravi tormenti , e tentato a rinunziare alla Fede, e ch’egli con cristiana fermezza sostenne il martirio. Benchè però sembri assai autorevole un tal testimonio , a me pare che il martirio d’un tal cardinale sarebbe cosa notissima nelle storie di que’ tempi j e il vederlo perciò ignorato da tutti gli altri scrittori non mi permette di credere a tal racconto. Delle opere da lui scritte, che sono singolarmente lettere, orazioni e dispute in occasione de’ due mentovati concilj, e molte delle quali sono inserite nelle Raccolte de’ concilj medesimi, veggansi l’Oudin (De Script, eccl. t. 4, p. a34i) e il Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin, t. 4, p- *94); e a quelle che annoverano , si debbono aggiugnere due lettere ad Ambrogio camaldolese, pubblicate dall’abate Mehus (Ambr. camald. Epist. l. 24? ep. 5,6).

XII. Del terzo de’ cardinali, poc anzi accennati, ha scritta in latino assai lungamente la Vita Battista Poggio, figlio del celebre Poggio fiorentino, ed essa è stata data alla luce dal Baluzio (l. cit. p. 341). Di lui pure ragionano tutti gli scrittori di que’ tempi, e io quindi ne dirò sol quanto basta a dar qualche idea delle vicende e de’ meriti di questo cardinale. Domenico figlio di Niccolò da Capranica nacque in Roma nel 1 |Oo. Fatti i primi studj in patria, passò