Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/508

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4j)3 LIBRO (li Santa Maria de’ Servi con una onorevole iscrizione, la quale, perchè epiloga in breve le diverse scienze nelle quali egli era eccellente, credo opportuno il riferire: Quis pugil occnluit fi.lci? Quis vixerit alter Pauper, et in nostra Religione sacer! Hic laqueos, Chrysippe, tuos, et dogmata novit Christicolum , et tenuit sidera cuncta poli. Judaicam et Latiam Paulus Grajamque Minervam Doctus, et explicuit nobile Dantis opus. Nunc capiti divum patitur pendere coronam , Et linquit nostros, Christe benigne, choros. MCCCCLXXV. Della fama in cui egli era d’uomo dottissimo, è un bel testimonio un medaglione di bronzo, che il P. degli Agostini afferma conservarsi in casa Grimani, e che trovasi ancora nel Museo Mazzucchelliano (t. 1, p.73). Si vede in esso il ritratto di Paolo, e intorno ad esso: M. Paulus Venetus Or. Servorum Memoriae fons. Nel rovescio si mira un’effigie in atto di contemplare un cranio col motto: Hoc virtutis opus; e sotto: Opus Antonii Marescotto de Ferraria.

IV. Paolo dalla Pergola è il terzo de’ filosofi che in questo secolo furono rinomati. Di lui parla in breve in una sua lettera Apostolo Zeno, ed ecco ciò di’ ei ne dice: Fra le mie memorie ritrovo dì egli fu lettore pubblico di filosofia in Venezia , salariato dalla Procuratia , e che morì nel l. ’jò i, in cui a’ dì 16 Dicembre gli fu nella Cattedra sostituito Domenico Bragadino con assegnamento di ducati d’oro 150, ultra illas pensiones, quas ipse Magister Paulus