Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/589

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SECONDO 573 avca date a marito, e per veder la gloria di quel sovrano; perciocchè egli avea pochi giorni prima espugnato Haymburgo grande e quasi inespugnabil castello. Or l’assedio e l’espugnazion di Haymburgo forte castello tra l’Austria e l’Ungheria accadde nel 1482 (Bonfin. l. cit. dec. 4, l. (ì); e perciò poco prima dovean esser seguite le vicende di Galeotto in Italia. Aggiugne poi egli, che ottenuto ciò che bramava, volendo tornare in Italia, chiese al re una scorta per passare sicuramente tra tante truppe; e che Mattia gli rispose che frattanto se ne andasse in Ungheria, ove poi avrebbegli scritto che dovesse fare. S’ei veramente tornasse tosto in Italia, o se ancor qualche anno colà si fermasse, non trovo argomento a deciderlo. È certo però, ch’egli era in Italia al più tardi nel 14&8. Io ne traggo la pruova da un’altra di lui opera, che si ha alle stampe, intitolata de Doctrina promiscua, in cui Galeotto ragiona di parecchie quistioni mediche, fisiche, astrologiche e d’ogni altra materia, e frequentissimamente prende occasione di far qualche elogio di Lorenzo de’ Medici, a cui essa è dedicata. Il veder Galeotto tutto intento in quell’opera ad acquistarsi la grazia di quel gran mecenate de’ letterati, e il non vedervi fatta alcuna menzione di Mattia, è argomento, a mio parere, assai forte a conchiudere ch’egli allora era in Italia. Or questo libro fu scritto tra ’l 1488 e ’l 1490. Perciocchè in esso egli accenna la prigionia di Giovanni Bentivoglio, e la liberazione di esso, di cui dà lode a Lorenzo de’ Medici (c. 6), e questa accadde nell’anno 1488 (Murai.