Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/606

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5ijo libro (uhiotasset, ec. E forse fu lo stesso Novara che diede al Copernico la prima idea del sistema che questi poscia propose. Alcuni scrittori attribuiscono la prima idea di questo sistema a Girolamo Tagliavia calabrese, che visse verso questi tempi medesimi. Fama est, dice Tommaso Cornelio scrittor del secolo XVII (Problem. phys.), Hieronymum Tallaviam (Calabrum plurima secum animo agitasse, et nonnulla etiam de hoc sy stanate perse ripsisse, et illius tandem fato praerepti adversaria in manus Copernici pervenisse. Ma io non so qual fondamento abbia la fama qui accennata. E se il Copernico dovette ad alcuno il sistema da lui proposto, è più verisimile che questi fosse il Novara. Certo egli era uomo d’ingegno ardito, e nulla schivo de’ pregiudizi; e ne è pruova un’opinione che, come osserva il Montucla (Ilistaes des Mathèm. t. 1, p. 4^4)) sostenne, cioè che dopo i tempi di Tolommeo il polo del mondo avea cambiata situazione, e in questi paesi erasi accostato il nostro zenith; opinione che, benchè falsa, ebbe pur nondimeno qualche sostenitore anche nello scorso secolo. Ma alle osservazioni astronomiche ei congiunse ancora le astrologiche, e in ciò non ebbe coraggio di allontanarsi dal volgo. Quindi nell’iscrizion sepolcrale fra le altre gli si dà questa lode, che meglio per lui sarebbe stato non meritarla: Qui responsa dabat Coeli internuncius ore Veridico, fati sidera sacra probans.

XXXV. Io lascio di ragionare distesamente di altri non pochi che all1 astronomia si applicarono