Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/635

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SECONDO 619 jji eli» di 24 anni a quelli che gli parevan richieder solo l’ingegno, cioè alla filosofia e alla matematica. In questo tempo però scrisse egli alcune di quelle operette che si hanno alle stampe, col titolo di Opuscoli Morali, tradotti da Cosimo Bartoli, dei quali vedasi il co. Mazzucchelli. Alcune altre ne annovera l’anonimo, che da niuno si accennano, e che debbono esser perite, cioè una intitolata Ephebia, l’altra de Religione, e qualche altra. Alle quali si deve aggiugnere un dialogo morale scritto in italiano, intitolato Theogenio, stampato prima in Venezia nel 1545, e poi inserito dal Bartoli fra gli altri Opuscoli, e di cui conservasi una copia assai elegantemente scritta in questa biblioteca Estense con lettera dedicatoria dell’Alberti al marchese Leonello, nella quale egli accenna di essere stato in Ferrara, e di avervi da lui ricevuta dolce ed onorevole accoglienza: Et a me quando venni a visitarti, vedermi ricevuto da te chon tanta felicità et humanità, non fu indi tio esserti bapt. alb. se non molto acceptissimo? In età di 30 anni egli era in Roma; perciocchè l’anonimo racconta ch’ivi in tal età scrisse nello spazio di soli 90 giorni i tre primi libri Della Famiglia; che gli spiacque non poco il vedere che niuno de’ suoi parenti degnolli di un guardo; e ch’egli voleva quasi gittarli al fuoco; ma che poscia tre anni dopo vi aggiunse il quarto, e che offrendolo ad essi, così lor disse: Se voi siete saggi, comincerete ad amarmi; se no, la vostra malignità stessa.tornerà a vostro danno. Questa maniera di favellare ci mostra che l’Alberti avea frattanto ottenuto di