Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/186

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. «Sa8 LIBRO che ce ne ha conservata memoria (c. 119), non loda molto alcune opere da Francesco date in luce e singolarmente i Consigli, cui dice appoggiati talvolta a men sode ragioni. Molto onore accrebbe pure alla sua nobil famiglia e all’università di Ferrara sua patria Giammaria Riminaldi. Egli, se crediamo al Panciroli (c. 1:20) copiato ancor dal Borsetti, nato nel 1434 e presa la laurea in Bologna sotto il magistero di Alessandro da Imola, fu poi destinato alla lettura ordinaria di legge civile nell1 università mentovata fanno 147^* ^ue catalogi de’ professori giuristi del 1465 e del 1567, che si conservan negli Atti di questa computisteria (Hi st. Gymn. ferr. t. 2, p. 55 , ec.), ci mostrano il Riminaldi professor fin d1 allora, nominandosi in amendue: D. Joannes Maria de Riminaldis. Alle altre cose che di lui e delle opere da lui pubblicate narrano i due suddetti scrittori, deesi aggiungere l’onorevol menzione che se ne fa nel Diario ferrarese pubblicato dal Muratori, ove all’anno 1497 se nc rac“ conta la morte seguita a’ tredici di gennaio (Script: rer. ital. vol. 24, p. 341): Mercori adi xi ditto Messer Zoanne Maria Ruminaldo Dottore famosissimo, et eccellentissimo, Ferrarese , et che. lezeva a Ferrara, in casa sua cadette del male della goza”. Ma egli non morì che due giorni dopo, come soggiungesi poco appresso ai quindici dello stesso mese. In dicto giorno la sera a Santo Francesco in Ferrara fu seppellito lo famoso Dottore di Legge, uno de’ primi Itimi d Italia , Messer Johanne Maria Ruminaldi da Ferrara, lo quale infitto