Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/262

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904 LIBRO valoroso giureconsulto. Dopo aver egli nominati parecchi uomini illustri usciti dalla famiglia dei Roselli, così si volge a Giambattista ch’era ivi presente: Io non posso tacer di Battista, da cui sappiamo che tu sei nato, o Giambattista , uomo (I ingegno, di probità, di saper singolare nell uno e nell’altro Diritto; tu , io dico, che così agli Aretini, presso i quali sei nato, come a’ Padovani, tra’ quali spieghi le leggi, sei caro per modo, che quelli han più volte cercato, come lor cittadino, di riaverti, e questi con onorevolissimi decreti e con ampj stipendj han sempre procurato di ritenerti. Noi siamo stati finor vincitori 7 e poiché ciò ne è di sì grande vantaggio, ci sforzeremo di esserlo sempre. Egli è certo difficile il beneficare uno per modo eli ci possa dimenticare la patria, che a tutti è carissima, e la tua singolarmente che è così illustre, e insieme ti ha in altissima stima. Ma, se non ni inganna Vamor di questa città, in cui ora insegni, Padova è assai più insigne d Arezzo, benché pur questa ancora sia città nobilissima. L’impegno così di questa città, come singolarmente di questa università a tuo riguardo è tale, che maggior non può averlo la stessa tua patria. Spesso tu l’hai sperimentato in addietro, e ciaschedun di noi, e V università e la città tutta è risoluta di dartene sempre più chiare prove. Abbian i tuoi cittadini altri giureconsulti, altri magistrati, altri professori delle belle arti; ma a te permettano t. esser nostro; e paghi di quella lode che non è piccola. la qual lor viene dallo sceglier che fa tra essi i più celebri professori la