Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/348

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990 LIBRO cominciando però solo dall’anno 1294, è stata fatta in Firenze l’anno 1748 (Script. Rer. ital. florent. t. 1 , p. 215, ec.) insieme col proemio a Pietro di Cosimo Medici. Presso lo stesso scrittore si posson vedere gli elogi di cui questa Cronaca è stata onorata; e pregevole è Fra gli altri quello di Paolo Cortese, il qual di Matteo dice che conservatis temporum ordinibus multorum annorum memoriam breviter et accurate compica:us est. (De Homin doct p. 43). Nè questa fu la sola opera del Palmieri. Egli scrisse ancora la Vita di Niccolò Acciaiuoli gran siniscalco del regno di Napoli più volte da noi mentovato nel precedente tomo, il cui originale latino è stato pubblicato dal Muratori (Script Rer. ital. vol. 13, p. 1201), e il libro de Captivitate Pi sa rum, che dopo altre edizioni di nuovo ha veduta la luce per opera del medesimo Muratori (ib. vol. 19, p. 165; gli Annali de’ Fiorentini dal 1432 fino al 1474 che si conservano nella Strozziana in Firenze, e una Storia della traslazione del corpo di Santa Barbera stampata nel 1471. Quattro libri inoltre egli scrisse della Vita civile in forma di dialogo, che furono più volte stampati , e tradotti ancora in lingua francese. Ei fu finalmente poeta, e a imitazione di Dante scrisse un poema in terza rima diviso in tre libri, e intitolato Città di Vita, di cui si hanno copie a penna in alcune biblioteche. Questo poema fu onorato di grandi encomj , e Marsiglio Ficino scrivendo all’autore lo chiamò per riguardo ad esso poeta teologico (Epist l. 1). Ma alcuni errori ch’ei vi sparse per entro, e quello singolarmente che