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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/354

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99^ LIBRO e non senza qualche ragione, al Filelfo la gloria di aver formato un sì celebre alunno.

XXII. Questo viaggio di Enea a Milano nel 1431; non ebbe altro motivo, come si è detto, che il desiderio di vedere quella insigne metropoli; e dopo avere ottenuto ciò che bramava, è probabile che si rendesse alla patria. Ma poco appresso ei vi fece ritorno per tutt’altra cagione. Rotta la guerra tra’ Fiorentini e’ Sanesi, Enea costretto a interromper gli studj si pose al servigio dal Cardinal Domenico Capranica, delle cui vicende abbiamo altrove parlato, e con lui andossene un’altra volta, fra molti pericoli che da lui stesso ci son descritti (Coment l. 1), a Milano, e indi al concilio di Basilea. In quella grande adunanza ei diede frequenti e luminose pruove della dottrina e della destrezza di cui era fornito. Ma egli ebbe la sventura di entrare a parte delle funeste discordie che si accesero tra quei Padri e il sommo pontefice Eugenio IV, e fu per molti anni uno de’ più fermi sostenitori del partito ad esso contrario, finchè poi ravvedutosi, e venuto a’ piedi di Eugenio, ne ottenne il perdono, e fu poscia da lui medesimo adoperato in più rilevanti affari. Avea egli frattanto cambiato spesso padrone, e dopo il Cardinal Capranica avea servito in impiego di segretario a Nicodemo dalla Scala vescovo di Frisinga, a Bartolommeo Visconti vescovo di Novara, e al santo cardinale Niccolò Albergati, e da quest’ultimo singolarmente era stato impiegato in diverse ambasciate, or seguendo il medesimo cardinale, or inviato da lui alle corti; e servì ancora più anni nello stesso