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TERZO QQ7 impiego d* segretario all’imperador Federigo III. Io non verrò annoverando i viaggi da lui intrapresi, e gli affari che gli vennero addossati. Ma, a darne pur qualche idea, recherà l’elogio che ne fece in una sua lettera Giannantonio Campano, in cui si hanno come in compendio raccolte le più memorabili cose da lui operate. Non vi ha al inondo, dice egli (l. i, cp. i), provincia cristiana eh* ei non abbia veduta, non mare che, non sia stato da lui navigato. È incredibile quante volte egli abbia passate le più scoscese Alpi. Egli ha penetrato fin nella Scozia, e più volte è stato nella gran Brettagna. Ha veduta ancor V Ungheria, e si è innoltrato fino a’ più remoti abitatori delV Oceano: alcuni anni ha soggiornato in A Ilemagna; spesse volte si è recato in Francia. Non v ha fame, o monte, o città tra ’l Settentrione e l’Occidente, che da lui non sia stata veduta. Nè ha già egli viaggiato solo per brama di veder cose nuove; ma tutti questi sì lunghi e sì frequenti viaggi sono stati da lui intrapresi per gravissimi affari. Egli è stato ambasciatore più volte ai principi e a’ sommi pontefici; e sì sovente , eh* ei numera forse più ambasciate che anni; ne vi ha principe alcuno con cui non abbia trattato di negozi rilevantissimi. Dall’imperador Federigo egli è stato annoverato tra’ suoi famigliari; e lo stesso onore ha ottenuto dal re Alfonso 7 il più illustre fra quanti principi hanno mai regnato in Italia. Carissimo a’ romani pontefici Eugenio IV, Niccolò V e Callisto III, dal primo è stato sollevato alla sede vescovil di Trieste, dal secondo a quella di Siena , dal