Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/382

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1024 LIBRO voss. t. i , 36, ec.), aggiugnerò ancor qualche cosa da essi non osservato. Poggio non era già, come alcuni han creduto, nome di famiglia, ma sì nome proprio di questo storico, che ebbe per padre Guccio Bracciolini natio di Terranova castello del contado di Arezzo. Intorno a che i monumenti prodotti da’ due mentovati scrittori non lascian luogo a dubitarne. Ei però comunemente vien detto Poggio fiorentino per la cittadinanza ottenuta. Se crediamo al Valla Antidot in Pogg. l. 2, p. 277 Op. ed. Basil. 1540), il padre di Poggio era condottier d’asini. Ma egli è testimonio troppo sospetto per ottener fede. L’anno della sua nascita fu il 1380; perciocchè egli aveva settantanove anni quando morì nel 1459. Recatosi a Firenze per motivo di studio, vi ebbe a maestro, se crediamo a Biondo Flavio (Ital. illustrat. reg. 6), Giovanni da Ravenna; e poscia ancora, secondo il Giovio in Elog. Chrys.), Manuello Grisolora nella lingua greca. Non pago Poggio di queste due lingue, coltivò ancora l’ebraica; il quale studio però sembra ch’ei facesse più tardi, cioè quando andossene al sinodo di Costanza , come raccogliam da una lettera che allora egli scrisse ejus Op. p. 297, ed. Basil. 1538). Il desiderio di migliorar condizione condusselo a Roma, e ivi circa il 1401 fu eletto a scrittore delle lettere pontificie; epoca che si raccoglie da ciò che narra egli stesso, cioè che giunto a setlantadue anni, ossia al 1452, dopo aver servita la corte romana lo spazio di presso a 50 anni, fece ritorno a Firenze (De miseria condit, hum. l. 1 init). Nè però egli soggiornò