Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/397

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TERZO , f,3() fftionincontro, di cui abbi am ragionato altrove tra gli astronomi di questo secolo, e di cui abbiamo gli Annali ivi da noi mentovati. E più altre cronache o annali delle cose spettanti a Firenze , che o si hanno in luce , o ancor giacciono inedite, potrei qui indicare, se credessi che questa fatica fosse per riuscire più utile che noiosa (*).

XXXV. Nè prive furon di storici le altre città di Toscana. Parecchi ne ebbe Siena, come Agostino Patrizj da noi mentovato nel primo capo del libro secondo, il quale, oltre un opuscolo di poco pregio, intitolato de, Sienæ urbis antiquitate, scrisse la Storia della sua patria dal ii 86 fino al 1388, nella quale ei confessa di aver ricevuto non poco aiuto dal Cardinal Francesco Piccolomini suo padrone, che parimente scrisse la Storia di Siena fino al 1386. Amendue sono inedite, come pure un’altra di Angiolo di Tura del Grasso, da cui credono alcuni che il Patrizj traesse la sua; intorno a che veggansi le osservazioni dell1 esattissimo Zeno (Di ss. voss. t. 2, p. 104, ec.). Tre libri latini della Storia di Siena pubblicò Agostino Dati, che con altre opere del medesimo furon poi raccolti da Niccolò di lui figliuolo, e stampati nel 1503. Di Agostino ha scritta distesamente la Vita il P. Alessandro Bandiera, stampata (*) Tra gli storici fiorentini di questo secolo doventi anche annoverare Domenico Buoninsegni, morto ne!l’anno 14t5, «li cui. e della Storia da lui pubblicata, minute ed esatte notizie si posson vedere presso il conte Mazzucchclli (Scritf. ital. 1. a, par. , p. 34i)7 *c.).