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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/424

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io 66 Libno illustre, e insieme colla pruova di alcuni monumenti tratti dall’archivio di questa città di Modena osserva che l’antica e nobil famiglia de’ Malvezzi fioriva fin dal XII secolo in questa stessa città. Il secondo è Cristoforo da Soldo parimente bresciano, di cui abbiamo la Storia della sua patria dal 1437 fino al 1468, scritta nel volgar dialetto bresciano, e pubblicata dal Muratori, correttone alquanto lo stile (ib. vol. 21, p. 787). Ei vivea a que’ tempi medesimi, e parla spesso di sè, e degli onorevoli impieghi, singolarmente riguardo alla guerra, che a lui furono addossati, come osserva il Muratori suddetto nella prefazione a questi Annali premessa. Finalmente Evangelista Manelmi di patria vicentino, ma vissuto più anni in Brescia, scrisse in latino la Storia del celebre assedio che questa città coraggiosamente sostenne l’an 1438 dalle armi di Niccolò Piccinino, mentre ne era rettore Francesco Barbaro. Essa non fu pubblicata che nel 1728 dall’ab. Astezati. Il P. Angiolgabriello da noi poc’anzi nominato ha prodotti alcuni pregevoli monumenti intorno a questo scrittore (Bibl. dei Scritt. vicent. t. 2, p. 44), e insieme si è fatto a provare più lungamente ancora che non bisognava, l’autore di questa Storia essere il Manelmi, e non Francesco Barbaro, come avea procurato di dimostrare il Cardinal Querini (Diatr. ad Epist. Barb. p 184, ec.; Epist. tres ad. Andr. Quirin.), e che l’autore doveasi credere della nobil famiglia de’ Manelmi di Vicenza, e non della sconosciuta de’ Manelini, come il P. degli Agostini avea sostenuto (Scritt. venez. t. 1, p. 54, ec.).