Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/456

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I0(8 LIBRO el11 esso ebbe, singolarmente a’ tempi del re Alfonso splendido protettore de’ dotti. Io non farò qui menzione di Lorenzo \ alla, di cui abbiamo tre libri dei Fatti di Ferdinando re d’Aragona padre del suddetto re Alfonso; poichè di questo scrittore sarà luogo a parlare ove tratterem de’ gramatici. Bartolommeo Fazio fu il primo che prendesse a scriver la Storia di quel gran principe , ed il primo perciò, che debb’esser qui nominato. Il sig. ab. Mehus ne ha scritta eruditamente la Vita premessa all’opera del medesimo Fazio De Viris illustribus da lui pubblicata in Firenze colla data di Colonia; e molte notizie già aveacene date Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 1, p. 62, ec.). Egli era natio della Spezia nella Riviera orientale di Genova, ed avea avuto a suo maestro il famoso Guarin veronese, di cui perciò parla sovente con molta lode. Lorenzo Valla implacabil nemico del Fazio, come fra poco vedremo, fra le altre cose gli rimprovera la viltà della nascita (Jiwect. inBart. Factum, Op. p. 460, ed. Basil. 1540), dicendo ch’egli era figlio di un calzolaio de’ marinari della Spezia, e che questi lo pose dapprima a servire presso la famiglia degli Spinola. Forse ciò è vero; ma il Valla è scrittore di cui si può sospettare che abbia seguita la passione più che la verità. È certo però, che per qualche tempo ei fu in Genova, coni’ egli stesso afferma in una sua lettera (Post l. de / iris ili. p. 84), ove, secondo il Valla (l. c. p. 46») ei cominciò a scriver la Storia della guerra di Chioggia, che finì poscia più anni dopo. Ei