Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/551

Da Wikisource.

TERZO **93 Fanno 1476, vi ebbe a suo maestro nello studio della filosofia di Aristotele il Gaza. Ritirossi poco appresso nella Calabria, e a questo tempo appartiene probabilmente quell1 elegia che a lui scrisse Gioviano Pontano, in cui Fra le altre cose così gli dice: Te quoque Turcaicae fugientem vincla catenae Ejecit patrio Thessalonica tuo* Jactiituin|iie diu diversa per aequora tandem Agnovit Phrygio condita Roma duce. Nunc eodem quo me fato Campania tellus Deliciis pascit terra beata suis. Amor. l. 2, el. 1. Alcuni il dicono morto in Roma, ma è assai più probabile eh1 ci morisse nel sopraddetto suo ritiro, come ci mostrano parecchi epigrammi composti ad onorarne il sepolcro, e riferiti dal Boernero. Questi tra gli autori della contraria opinione annovera Mattia Palmieri. Ma questo storico espressamente lo dice morto in Lucanis (Script. rerum. ital. Florent vol. 1 ,p. 269) (a)) (a) E questa è la più certa opinione. Il beneficio dato dal Cardinal Bessarione al Gaza era quello della badia di S. Giovanni a Piro che è appunto nella Lucania, ossia nel Principato Citra, e nella diocesi di Policastro, e perciò impropriamente è detta Calabria e Magna Grecia. Questa badia, che fu poi unita da Sisto V alla sua cappella del Presepio, era allora del Cardinal Bessarione, e questi tenevasi per suo procuratore o amministratore il Gaza. Così raccogliesi dagli Statuti mss. di quella terra , il cui titolo si riporta nella Storia della Badia medesima scritta dal dottor Pietro Marcellino, e stampata in Roma nel 1700. In essi si legge: Capitoli fatti ed ordinati per lo Magnifico Messer Teodoro Greco Procuratore et Fattore generale in lo Monasterio di